Comprare una casa è sempre un passo importante: non si tratta solo di scegliere il luogo in cui far crescere la propria famiglia, ma anche di avventurarsi in un investimento di primaria importanza. La scelta, quindi, non può essere fatta ascoltando soltanto le sensazioni di pancia o facendosi trascinare dal puro gusto estetico. Scopriamo insieme quali altri fattori, spesso ignorati, vanno valutati per evitare brutte sorprese.
Il mutuo: è fattibile e sostenibile?
Ben pochi hanno a disposizione l’intera cifra necessaria per l’acquisto di un’immobile: quasi tutti gli acquirenti devono richiedere un mutuo presso un istituto bancario. Le durate di questi finanziamenti variano tra 5 e 40 anni, e l’importo finanziato è di norma pari all’80% del valore dell’immobile (ma può essere inferiore o, in determinate circostanze, arrivare al 100% del prezzo di vendita). L’importo della rata del mutuo, per la quasi totalità delle banche, non deve superare il 30% delle entrate mensili del richiedente: occorre quindi valutare se il proprio reddito è sufficiente per acquistare l’immobile di cui ci si è innamorati. Inoltre, la somma erogata non include i costi di istruttoria, le tasse da versare al fisco e l’onorario per il notaio che si occuperà di stilare l’atto di compravendita: al momento della firma dell’atto bisognerà avere immediata disponibilità di quelle cifre per saldare tutte le spese. Un ultimo aspetto riguarda il tempo: per la valutazione dei requisiti e l’erogazione del mutuo occorrono, in media, circa 3 mesi.
La casa è in condizioni adeguate?
Se la casa non è di nuova costruzione, è importante analizzare meticolosamente gli aspetti strutturali prima di impegnarsi con una proposta d’acquisto. Si consiglia di concentrare l’attenzione soprattutto su infissi, muri interni ed esterni, tetto e pavimenti; cercare di raccogliere informazioni sullo stato degli impianti; scrutare le pareti in condizioni di luce ottimale per cercare tracce di muffa o umidità. In questa fase, potrebbe essere utile compiere un sopralluogo con l’assistenza di un geometra di fiducia.
È importante prendere in considerazione anche i dintorni della casa: il contesto sociale del vicinato, la presenza di negozi e servizi, o la vicinanza ad ospedali e fermate dei trasporti pubblici sono tutti aspetti che possono incidere sul prezzo dell’immobile.
Un ultimo aspetto su cui indagare è l’esistenza di eventuali insoluti a carico dei precedenti proprietari: non è raro, infatti, che vecchie rate delle spese condominiali o del riscaldamento, mai pagate, vengano riversate sui nuovi acquirenti.
La documentazione amministrativa è in regola?
Restano infine da svolgere i controlli più complicati e tediosi: quelli relativi alla documentazione sull’immobile. In particolare, occorre verificare:
– in che modo il venditore è divenuto proprietario dell’immobile (donazione, rogito, successione);
– se la casa è pignorata o ipotecata;
– se sono presenti difformità o abusi edilizi: in questo caso, spetterà alla parte venditrice sanarli prima di completare la compravendita.
I documenti da richiedere sono una visura catastale, le planimetrie dell’unità immobiliare, eventuali atti di rogito precedenti, l’attestato di prestazione energetica, i titoli autorizzativi rilasciati del comune per interventi e modifiche rilevanti, eventuali schemi e certificazioni degli impianti. Tutta la documentazione deve essere verificata prima di siglare il preliminare. Se ci si affida ad un’agenzia immobiliare, il lavoro sarà semplificato perché sarà l’agente a svolgere questi controlli; se invece si compra per conto proprio, bisogna porre particolare attenzione in questa fase ed, eventualmente, richiedere l’assistenza di un professionista. Una volta verificata la conformità della documentazione, si potrà procedere con la proposta d’acquisto.