In alcune situazioni, vendere, acquistare o affittare casa può risultare una missione più difficile del previsto. Pazienza, tempo e conoscenza del mercato immobiliare diventano requisiti imprescindibili, quindi la scelta di rivolgersi a un’agenzia immobiliare può diventare la migliore delle strade percorribili. Ovviamente questo comporta un costo, dato dalle commissioni. Ma si può ridurre il costo dell’intermediazione? Scopriamolo insieme nelle prossime righe.
I costi dell’agenzia immobiliare
L’attività di mediazione effettuata da un agente immobiliare, per ovvie ragioni ha un costo, per cui prima di scegliere un servizio di questo tipo, è opportuno avere le idee chiare in merito all’entità della spesa. Innanzitutto chiariamo come il codice civile non contenga alcuna indicazione in merito al contratto di mediazione, ma esclusivamente sulla figura del mediatore.
Nel dettaglio, l’art. 1754 identifica il mediatore come “colui il quale mette in relazione due o più parti per la conclusione di un affare, senza essere legato ad alcuna di esse da rapporti di collaborazione, di dipendenza o di rappresentanza”. In aggiunta viene specificato che l’attività può essere svolta solamente da professionisti regolarmente iscritti al REA con rispettivo codice ATECO.
Compresa la natura della prestazione, ora è possibile concentrarsi sul corrispettivo che per ovvie ragioni il mediatore deve percepire, come remunerazione del suo operato. In prima battuta dobbiamo chiarire il concetto di “conclusione dell’affare”. Come stabilito dall’articolo 1755 c.c., infatti, il mediatore può percepire le suddette provvigioni solamente nel momento in cui la trattativa è conclusa.
Il contratto si ritiene concluso anche se ancora non si è arrivati alla fase dell’atto notarile per il passaggio di proprietà, o del contratto di locazione per l’affitto, ma già dal momento della proposta d’acquisto o in alternativa dalla firma del preliminare di compravendita.
Come funziona una trattativa di compravendita
Per meglio comprendere l’aspetto commissionale di un mediatore immobiliare, è necessario capire quali sono le fasi di una tipica trattativa. In prima battuta l’agenzia immobiliare mette in comunicazione domanda e offerta, sulla base delle reali esigenze di entrambe le parti. In questa fase generalmente non sono previsti costi da sostenere per nessuno.
A questo punto, l’agente immobiliare illustrerà l’immobile e le sue caratteristiche all’acquirente, curando nei minimi dettagli tutta la documentazione. Ora partirà la vera e propria trattativa, con lo scopo di trovare un punto d’incontro tra chi vende e chi compra. Trattandosi di una fase pre-contrattuale non esiste alcun vincolo, se non quelli di buona fede e lealtà.
Questo è il momento della proposta d’acquisto del compratore, che conterrà ovviamente i dati dell’immobile e il riferimento all’importo di denaro che si è disposti ad offrire, con i dati personali. Se la proposta viene accettata, si passa al compromesso, ovvero al contratto preliminare di compravendita. A questo punto le due parti in gioco sono obbligate a concludere la transazione.
Infine, l’ultima fase è quella del rogito notarile, redatto da un notaio, oppure della registrazione del contratto di affitto.
Spese agenzia immobiliare: a quanto ammontano?
Le commissioni dovute all’agente immobiliare per il suo operato sono generalmente comprese tra il 3% e il 4% +IVA. Questo non significa che in contesti particolarmente grandi non si possa arrivare anche al 5% e oltre. Per i contratti di locazione, invece, la provvigione può variare da una mensilità d’affitto fino al 10%. In alcuni quartieri rinomati si arriva anche al 15/18%.
In altre parole si tratta di una commissione progressiva, che aumenta al crescere del valore dell’immobile o della quota di locazione. Come ridurre il costo dell’intermediazione? Rivolgendosi a un’agenzia che applichi un costo fisso e non variabile. In questi casi, soprattutto su abitazioni di grande valore, il risparmio può essere consistente.