Un’eredità, una successione, un trasferimento che richiede l’acquisto di una nuova abitazione: sono tante le situazioni in cui ci si può ritrovare a possedere più di una casa. In questi casi la domanda sorge spontanea: che fare degli immobili soprannumerari? Quel che è certo è che non conviene tenerli vuoti, senza cura e manutenzione, per periodi di tempo prolungati: in queste circostanze qualsiasi immobile si degrada, perdendo inevitabilmente di valore. Una volta esclusa questa possibilità, rimangono aperte altre due ipotesi: la vendita, oppure l’affitto della casa. In questa breve guida approfondiremo i pro e i contro di entrambe le soluzioni e valuteremo le situazioni in cui l’una o l’altra sono più convenienti.
Quando conviene vendere casa
In alcuni casi, vendere la casa è la mossa vincente. Questo accade, ad esempio, se l’immobile si trova in un paese o in una piccola cittadina, dove il mercato delle locazioni è meno dinamico. Certamente, anche la vendita non è particolarmente agevole in queste condizioni, ma si potrebbe sempre incappare in un acquirente intenzionato a sfuggire al caos delle metropoli per ritagliarsi un angolo di pace in provincia.
Un altro potente motivo per orientarsi verso la vendita è la necessità di liquidità immediata. Se occorrono soldi per portare a termine un grande progetto di vita (incluso l’acquisto una nuova casa, in un luogo più adeguato alle proprie esigenze), la vendita immobiliare è la soluzione chiave.
Vendendo la casa, inoltre, ci si libera di tutte le spese di gestione: manutenzioni ordinarie e straordinarie, IMU e TARI, eventuali coperture assicurative. Inoltre, la vendita è consigliata se non si ha non si ha voglia o tempo di gestire gli inquilini e le relative problematiche.
Il più grande scoglio contro cui ci si può arenare in sede di vendita è la mancanza di acquirenti; ad esempio, non è semplice trovare qualcuno disposto a comprare in montagna o in aperta campagna. Un’altra difficoltà consiste nel trovare potenziali acquirenti che abbiano la capacità di pagare interamente l’immobile o di farsi concedere un mutuo. Un’ultima considerazione deve riguardare la convenienza temporale della vendita: da anni i prezzi delle case sono fermi ai minimi storici. Non è probabile che, nel futuro prossimo, si impennino e tornino ai valori degli anni ’80, ma potrebbe valere la pena attendere ancora qualche mese per studiare l’andamento del mercato immobiliare.
Quando conviene dare l’immobile in affitto
La concessione della casa in locazione è la soluzione d’elezione per le case che si trovano in aree metropolitane, altamente industrializzate o sedi di servizi e luoghi di istruzione. In tutti questi contesti, non sarà difficile trovare locatari, soprattutto se l’immobile si trova in un quartiere ben servito dai mezzi pubblici e vicino a poli universitari o grandi aziende.
Con la locazione, si mantiene la proprietà dell’immobile (nell’ottica, magari, di tornare a viverci in futuro) e, al contempo, ci si assicura un’entrata stabile e duratura nel tempo.
Affittare un immobile, tuttavia, ha anche degli svantaggi: in primo luogo, il proprietario deve pagare le tasse sulla casa e farsi carico della quasi totalità dei lavori da eseguire sull’immobile. Si ricorda, in ogni caso, che la manutenzione della casa ne incrementa il valore e che gli investimenti effettuati possono essere in buona parte riassorbiti tramite la rivalutazione periodica dei canoni di locazione.
Quando si affitta, occorre essere capaci nella selezione degli inquilini, per evitare di incappare in soggetti poco rispettosi della proprietà o, peggio ancora, insolventi: in questo caso, infatti, sarà necessario ricorrere a complesse procedure burocratiche per recuperare le somme spettanti.