L’inflazione, stando a quanto si apprende ogni giorno da notiziari e altre fonti economiche accreditate, sembra in continuo aumento.
Infatti, i dati più recenti forniti dal Dipartimento del Lavoro statunitense confermano l’incremento dell’indice dei prezzi al consumo, nella misura dell’8,5% all’anno e dell’1,2% al mese.
Dal 1981, sembrerebbe il livello più elevato mai toccato dai prezzi al consumo, che include un’ampia varietà di beni e servizi.
Ne consegue che, a fronte dell’ascesa inesorabile del costo di acquisto dei beni, i redditi, in termini reali, non riescano ad allinearvisi.
La gestione degli acquisti, a partire da quelli di prima necessità, sta diventando sempre più complessa, anche perché l’incremento dei salari reali nella seconda parte del 2021, pur attestandosi al 5,6%, non reggerebbe il confronto.
Quali sono, allora, le modalità più indicate per proteggere i propri risparmi (qualora si riuscisse ad accantonarli)?
Se l’inflazione aumenta: come fare con i propri risparmi
Alcuni consigli, dal momento che l’inflazione crescente è in grado di intaccare il valore reale dei propri risparmi, provengono dall’emittente USA CNBC.
Un esperto della società A.J. Bell, Laith Khalaf, sostiene che in tempi di elevata inflazione non è opportuno mantenere la liquidità per un periodo troppo lungo.
In sintesi, i risparmi tenuti nel proprio conto bancario non rappresentano la scelta migliore, anzi, perché il denaro perde velocemente il proprio potere di acquisto.
Lasciare il proprio patrimonio fermo nel conto, in un arco temporale medio di 10 anni, porterebbe a una perdita di circa il 18%, causata dall’inflazione.
In termini reali, proiettando l’analisi sui conti degli italiani, vi sarebbe una diminuzione di quasi 1,5 miliardi di euro.
Pertanto, uno dei consigli dell’esperto, per chi non se la sente di affrontare investimenti, anche a basso rischio, è quello di individuare un conto deposito, che offra il tasso di interesse più elevato possibile.
Anche in questa eventualità, tuttavia, è utile scegliere soluzioni preferibilmente non vincolate oppure, se lo sono, per un periodo non superiore a 12 mesi. Perché? Nel frattempo, un ulteriore aumento dei tassi di interesse renderebbe non più proficuo mantenere bloccato il denaro a un tasso inferiore.
L’investimento come soluzione possibile nei confronti dell’inflazione
A questo punto, sembrerebbe non esserci nulla di particolarmente nuovo per gli economisti, che di fronte a un incremento dell’inflazione e del costo della vita raccomandano di investire il denaro, preferibilmente a breve termine.
Sebbene sia comunque raccomandabile non scendere al di sotto di una determinata soglia di liquidità per far fronte ad eventuali emergenze, i risparmi in eccedenza dovrebbero essere oggetto di un’attenta diversificazione.
Secondo il sociologo esperto di economia J. Goldthorpe, i risparmiatori dovrebbero orientarsi verso quegli investimenti che, in tempi di inflazione elevata, rendono di più.
A questo proposito, dovrebbero concentrarsi su obiettivi a lungo termine, aggiungendo che eventuali aggiustamenti, nel momento in cui il panorama economico varia, sono fisiologici.
Altri esperti, fra cui Myron Jobson, consigliano di investire nel mercato azionario.
Riguardo a questo punto, tuttavia, è necessario precisare che non tutti i risparmiatori sono orientati verso questo tipo di investimento, in quanto ritenuto ad alto rischio.
Con riferimento alle imprese, uno dei maggiori esperti di finanza e investimenti, W. Buffett, fornì preziose indicazioni.
In una lettera indirizzata agli azionisti, Buffett specificò che le aziende in grado di aumentare i prezzi facilmente e diminuire i costi riuscivano a prosperare, pur con un’elevata inflazione.