Deve agire in modo onesto, leale e professionale, nel nome degli interessi del cliente: dovrebbe essere questa la radiografia di un buon consulente finanziario. Purtroppo, non è sempre così. Ma chi controlla?
Consulente finanziario: chi è?
Un consulente finanziario è un professionista che svolge l’attività di consigliare il cliente su:
- prodotti finanziari (azioni, obbligazioni, investimenti, quote di fondi comuni, etc)
- servizi finanziari (trasmissione di ordini o gestione di portafogli conto terzi)
- operazioni su merci e/o su beni
Per lo svolgimento della propria attività, il consulente
finanziario deve essere iscritto all’albo nazionale degli intermediari. Per assicurarsi che il proprio interlocutore abbia diritto a esercitare la sua attività basta, dunque, controllare se il suo nome è regolarmente iscritto nel registro nazionale. Il consulente finanziario può essere contemporaneamente abilitato come intermediario assicurativo o di operazioni bancarie e servizi di pagamento.
Il consulente finanziario, inoltre, consiglia il cliente ma non può gestire il suo portafoglio: questo servizio può essere, infatti, erogato solo da un fornitore di servizi d’investimento (una banca o una società di gestione
portafoglio, per esempio) approvato dall’Autorità per i mercati finanziari o dall’Autorità di Vigilanza.
Consulente finanziario: quali doveri
Il consulente finanziario deve rispettare determinati obblighi, durante tutto il corso della sua relazione con il cliente.
Essere Trasparente
Prima di acquisire un incarico, il consulente finanziario è tenuto a chiarire al cliente se lavora come libero professionista, per una società o entrambe.
La lettera d’incarico
Prima di dare qualsiasi consiglio, il consulente finanziario deve chiedere al cliente di firmare la lettera di incarico, che contiene indicazioni in merito al tipo di servizio fornito, ai termini di pagamento e alle tariffe. La lettera di incarico deve essere firmata in duplice copia da cliente e professionista.
Le esigenze del cliente
Il consulente finanziario deve ascoltare le richieste del cliente prima di fornire consigli. In particolare, il professionista deve acquisire informazioni in merito alla situazione finanziaria del cliente, alla sua capacità di sopportare perdite e alla sua esperienza in materia di rischio e investimenti.
La consulenza
La consulenza del professionista deve essere formalizzata per iscritto, dettagliando vantaggi e rischi di ogni opzione.
Consulente finanziario: chi lo controlla?
Il controllo dei consulenti finanziari è una prerogativa dell’Organo di controllo e tenuta dell’albo dei consulenti finanziari (Ocf).
Dal 2018, i consulenti finanziari sono obbligati a precisare se il proprio servizio di consulenza sugli investimenti è fornito in qualità di liberi professionisti o meno. Se il consulente finanziario agisce in maniera indipendente:
- deve offrire al cliente un ventaglio di opzioni di investimento e prodotti offerti da diversi fornitori, con i quali non ha alcun vincolo o legame legale
- non deve essere retribuito dalla società che eroga i prodotti che propone al cliente
Se il consulente agisce in qualità di dipendente della società che eroga i servizi o i prodotti che propone al cliente, vuol dire che sarà il fornitore (ovvero, il suo datore di lavoro) a retribuirlo: in questo caso, la sua consulenza si concentrerà, ad esempio, sul monitoraggio periodico dell’adeguatezza di tale investimento alla situazione del cliente.
I consulenti finanziari sono monitorati e controllati dall’Ocf e dalla Consob.
Il ruolo dell’Ocf
Un primo livello di controllo del consulente finanziario (cf) è svolto dall’Ocf, che:
- verifica che il cf soddisfi le condizioni per l’accesso alla professione
- aggiorna le conoscenze del cf, in particolare organizzando la formazione
- monitora il rispetto delle regole da parte del consulente, specialmente in merito all’etica
- sanziona il mancato rispetto di queste regole (le sanzioni possono arrivare fino all’esclusione dal cf dall’albo).