Il recente scenario macroeconomico ha avuto un notevole impatto sui portafogli degli investitori. L’elevata correlazione tra le principali asset class ha complicato anche l’efficacia di una regola basilare degli investimenti, come la diversificazione. Si tratta di un contesto eccezionale e va opportunamente contestualizzato. Diversificare gli investimenti resta, infatti, un principio fondamentale che ogni investitore dovrebbe tenere a mente, allo scopo di ridurre la rischiosità del portafoglio.
Andiamo a vedere alcuni strumenti da inserire nell’ottica di costruire un portafoglio diversificato.
Azioni
L’asset class più comunemente diffusa è contraddistinta dalle azioni. Investire nelle azioni richiede, però, un’analisi approfondita dello specifico titolo azionario su cui investire e un forte autocontrollo emotivo. Warren Buffett afferma che “chi non è in grado di possedere un’azione per 10 anni non dovrebbe nemmeno considerare di possederla per 10 minuti”. Ecco perchè diversificare investendo in azioni rappresenta una scelta razionale per approfittare dei rendimenti di lungo periodo.
Obbligazioni e titoli di stato
Le obbligazioni hanno storicamente rappresentato uno degli strumenti preferiti dagli investitori italiani, da sempre affezionati ai titoli del reddito fisso. A dire il vero ultimamente questa tendenza si è un po’ smorzata, a causa di un periodo di politiche espansive che hanno portato a una drastica riduzione dei tassi di interessi. Di conseguenza, il comparto obbligazionario è diventato meno appetibile, ancor più in uno scenario di elevata inflazione come quello attuale.
Gli strumenti più interessanti offerti dal mondo obbligazioni sono i BTP indicizzati all’inflazione, che consentono un’elevata tutela anche in caso di incremento dei prezzi.
ETF
Uno degli strumenti che ha avuto un’ottima crescita negli ultimi anni sono gli ETF (Exchange Traded Funds). Si tratta di fondi di investimento a gestione passiva, il cui obiettivo è quello di replicare fedelmente un benchmark di riferimento. La principale differenza rispetto ai fondi comuni riguarda la presenza di commissioni notevolmente più basse. Gli ETF offrono agli investitori la possibilità di investire in un paniere ampio di titoli ed evitare il rischio di scegliere autonomamente quelli su cui puntare.
Certificates
I certificates si possono configurare come una categoria ibrida tra azioni e obbligazioni. Le caratteristiche in comune con le prime sono relative al fatto che è possibile guadagnare o perdere in base all’andamento del sottostante; mentre con le obbligazioni condividono la possibilità di erogare cedole (seppure talvolta condizionate). Investire in certificates rappresenta un’ottima scelta specialmente in presenza di mercati ribassisti, poiché permettono agli investitori di ricevere cedole o premi anche in caso di moderati ribassi del sottostante.
Materie Prime
In presenza di mercati ribassisti solitamente gli investitori cercano soluzioni in grado di proteggere il proprio portafoglio, come i cosiddetti beni rifugio, una categoria di strumenti che solitamente permette di compensare il crollo di azioni e/o obbligazioni.
Le materie prime, come per esempio l’oro o il dollaro, rappresentano il bene rifugio per eccellenza. Mantenere in portafoglio una minima quota di materie prime consente dunque di affrontare qualsiasi tempesta finanziaria consapevoli di avere nel proprio bagaglio un’adeguata protezione.
Criptovalute
L’ultima asset class che andiamo a inserire è rappresentata dalle criptovalute. Si tratta dell’asset più chiacchierato del momento, capace di attrarre un numero sempre maggiore di investitori e trader (professionisti e neofiti).
Le criptovalute non godono ancora di una regolamentazione chiara e definita, ma sembra che persino alcuni player dell’industria finanziaria stiano iniziando a considerarle in maniera positiva.
Occorre maneggiarle con attenzione, poiché si tratta di strumenti altamente volatili e con un andamento storico non sufficientemente ampio per poter effettuare valutazioni a tutto tondo.