Come ogni anno, è il periodo della dichiarazione dei redditi: questa attività riguarda milioni di contribuenti in tutta Italia, chiamati a mettersi in regola con il fisco al fine di contribuire alle casse pubbliche e per evitare spiacevoli sanzioni in futuro. Il rischio di dimenticare qualcosa e non pagare le tasse su quanto percepito è alto, per questo motivo si sta moltiplicando la corsa ai CAF, i quali risultano ultimamente parecchio ingolfati.
Per venire incontro a diverse persone, dunque, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto i moduli cosiddetti precompilati. Molti contribuenti, però, si stanno trovando in difficoltà perché non riescono a capire come un mutuo o gli immobili vadano inseriti all’interno della dichiarazione. Non c’è stata alcuna comunicazione in merito da parte dell’Agenzia delle Entrate e i dubbi permangono. Di seguito, una piccola guida per fare chiarezza in merito alla dichiarazione 730 precompilata e come comportarsi in caso di mutuo e immobili posseduti.
730 precompilato: mutui e immobili posseduti, cosa succede
Secondo parecchie segnalazioni, i modelli precompilati del 730 quest’anno non sono dei veri e propri chiavi in mano. All’interno del modulo infatti è bene fare attenzioni alle voci che si occupano, in particolare, di riportare le spese e i costi per le case – sia in affitto che in proprietà – familiari a carico, mutui e tutti i contributi versati nel caso in cui si sia fatto ricorso alle collaboratrici domestiche.
Se per familiari e collaboratori si può stare tranquilli visto che, di solito, le cifre sostenute sono esigue, bisogna prestare particolare attenzione alla voce relativa agli immobili, molto più costosi e sostanzialmente più tassati dal punto di vista fiscale. La svista del 730 precompilato, in questo senso, non è una novità ed è bene farsi assistere da un professionista dell’assistenza fiscale per evitare di fare qualche dichiarazione errata e pagare più di quanto dovuto ovvero rischiare di ricevere sanzioni in futuro.
730 precompilato: la voce per interessi passivi e mutui
All’interno di questa voce, i proprietari di mutui per l’acquisto di una casa possono detrarre parecchie spese fra quelle sostenute. In linea generale, le cifre che possono essere detratte all’interno del modulo 730 sono le seguenti:
- Per gli immobili acquistati prima del giorno 8 dicembre 1993, il contribuente può detrarre dalla dichiarazione fino a 4.000 euro;
- Se, invece, il soggetto fiscale ha sostenuto la spesa per l’acquisto di un nuovo immobile diverso dall’abitazione principale, la somma è ridotta ad un massimo di 2.065,83 euro.
- Infine, chi ha stipulato un mutuo nel 1997, chi ha sostenuto delle spese per la ristrutturazione dell’immobile oppure ha acceso un mutuo dopo il 1998 (in questo caso però solo per acquistare la prima casa), può detrarre dalla dichiarazione 730 fino a 2.582,28 euro.
Le indicazioni sono molto specifiche ed è bene, come già accennato, farsi assistere da un professionista per il calcolo accurato.
A chi spettano le detrazioni per mutuo e immobili nel 730?
Come ogni altra spesa detraibile, il ristoro per mutui e abitazioni spetta ai contribuenti che hanno sostenuto la spesa (in una famiglia, ad esempio, può dedurla solo uno dei coniugi). Questa va indicata, all’interno del modello, nel quadro E al rigo 8, selezionando la colonna giusta. Se si hanno le quietanze della banca per le cifre sostenute, meglio conservarle per poterle esporre in futuro in caso di controlli fiscali.
In alcuni casi è anche possibile detrarre le spese per l’acquisto di immobile da destinare in locazione. La deduzione dall’IRPEF è pari al 20% della spesa fino ad un massimo di 300.000 euro, ma solo se l’immobile è stato recentemente ristrutturato.