Verso la riduzione dei consumi del gas: ecco la bozza dell’Unione Europea

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La tematica dei consumi del gas è sempre più calda e l’Unione Europea è già pronta con una prima bozza del piano di riduzione. Vediamo di che si tratta.

Una prima bozza in consultazione

Tra le problematiche legate alla guerra tra Russia e Ucraina, quella che maggiormente impatterà sulla popolazione europea è sicuramente legata all’incremento delle spese di alcune materie prime e, soprattutto, del gas. Anche se si è ancora in piena estate è fondamentale correre ai ripari, stilando un piano di riduzione dei consumi, o meglio degli sprechi di gas che permetterà alle nazioni europee di affrontare al meglio l’inverno.

Il principale obiettivo del piano dell’UE è quello di ridurre di almeno un terzo l’impatto derivante dalla mancanza di gas di provenienza russa. Una situazione dettata dal conflitto russo-ucraino e da una serie di interruzioni di fornitura da parte di Gazprom, l’azienda fornitrice che ha dovuto sospendere la fornitura a causa di interventi di manutenzione straordinaria che si stanno mostrando più lunghi del previsto.

A fronte di una situazione alquanto preoccupante, l’Unione Europea sta puntando a trovare soluzioni partendo da simulazioni, calcoli e verifiche relative ai quantitativi di gas che si prevede siano disponibili per l’inverno prossimo.

Le prime opzioni riportate nella bozza UE per la riduzione del consumo di gas

Le ipotesi al vaglio circa le modalità previste per la riduzione dei consumi di gas sono diverse. Una prima possibilità prevede che l’Unione Europea offra agli Stati Membri degli incentivi che verranno supportati dai fondi Next Generation ed REPower. Sempre a proposito di incentivi, saranno supportate tutte le aziende che riusciranno a tagliare la domanda di gas di provenienza russa puntando a metodologie alternative di riscaldamento.

Saranno proprio le fonti alternative di calore su cui si cercherà di puntare maggiormente, incrementando un percorso già iniziato anni fa. Chi ha sfruttato al meglio i bonus per il miglioramento dell’efficienza energetica, infatti, puntando su metodi alternativi di produzione di corrente e riscaldamento, si troverà in una situazione di vantaggio rispetto a quanti, invece, dovranno ancora fare uso del gas per il riscaldamento.

L’Ansa ha visionato una bozza del pianto per il risparmio di gas e ha sottolineato come l’utilizzo di fonti di calore alternative permetteranno di assicurare un risparmio non indifferente sulle spese.

Anche la sensibilizzazione delle famiglie sarà importantissima: scegliere di abbassare il termostato di solo un grado permetterà di ridurre le spese mensili di somme non irrisorie. Ugualmente, definire una temperatura standard, evitando di utilizzare il riscaldamento in maniera incondizionata, permetterà un’ulteriore riduzione dei consumi. Queste attenzioni dovranno essere effettuate soprattutto negli edifici pubblici, negli uffici e in tutti quegli enti in cui le spese per il riscaldamento spesso non vengono attenzionate nel modo giusto.

Il calo nello stoccaggio del gas

Il problema di partenza riguarderà il riempimento degli stock, solitamente misurato intorno all’80%. Per questo inverno le simulazioni effettuate dall’Unione Europea in collaborazione con Entsog, l’Associazione Europea degli Operatori del Gas, prevede invece una linea di partenza più bassa.

Si parla infatti di valori che si aggirano intorno al 65-70%, evidenziando quindi che il livello di attenzione dovrà essere molto elevato. Per poter affrontare la crisi del gas nel modo giusto sarà necessaria una continua cooperazione tra gli Stati Membri, nonché uno scambio di informazioni atte a definire, di volta in volta, lo scenario e le possibili opzioni risolutive.

Intanto, se da un lato c’è preoccupazione, dall’altro si intravedono già delle possibili soluzioni. De Scalzi, Amministratore Delegato dell’Eni, evidenzia infatti che i nuovi contratti con i fornitori di gas algerino sono stati realizzati prevedendo un incremento della fornitura che risulta così quasi raddoppiata.

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