Esistono due tipologie di fognature: dinamiche e statiche. Le prime sono quelle tradizionali a cui viene fatto l’allaccio, mentre le seconde servono a soddisfare le esigenze di quegli edifici, molto spesso condomini, che non sono raggiunti dalle fognature dinamiche.
Stiamo parlando delle fosse biologiche, che come facilmente immaginabile, periodicamente devono essere svuotate attraverso un’operazione definita spurgo, effettuata solamente da ditte specializzate. Ma ogni quanto tempo deve essere fatto lo spurgo della fossa? Scopriamolo insieme nelle prossime righe.
Spurgo fosse biologiche
La fossa biologica è uno dei sistemi maggiormente utilizzati per l’eliminazione delle acque reflue che provengono da bagni, cucine e lavandini delle abitazioni condominiali. Tali fosse possono essere realizzate con materiali differenti a seconda delle necessità, dalla plastica alla vetroresina. Questi sistemi sono muniti nella parte superiore di una botola.
Lo scopo di questa apertura è chiaramente quello di permettere la manutenzione quando, con il passare del tempo, la fossa si riempie di liquami, e per questo motivo deve essere svuotata. L’operazione di svuotamento viene comunemente definita spurgo. Lo spurgo delle fosse biologiche è un servizio indispensabile. Si tratta di un intervento piuttosto semplice all’apparenza.
Nel concreto però, questo intervento è abbastanza complesso da effettuare. In prima battuta perché è necessario evitare problematiche ecologiche. In secondo luogo anche per ridurre le possibilità di dover intervenire nuovamente nel breve periodo, facendo lievitare ulteriormente le spese. Per tali ragioni, è fondamentale affidarsi a ditte specializzate.
Non a caso, infatti, lo spurgo delle fosse biologiche è disciplinato in maniera scrupolosa dalle attuali normative, e questo per tutelare la sicurezza di tutte le parti coinvolte, operatori e condomini. Ricordiamo, inoltre, che lo smaltimento dei liquami fuoriusciti dalle attività di spurgo deve avvenire presso discariche specializzate dove verrà redatta un’apposita documentazione.
Intasamento fosse biologiche condominiali
Esistono una serie di motivazioni che possono provocare l’intasamento delle fosse biologiche condominiali. In determinati casi possono esserci dei difetti nelle fognature, mentre in molti altri la causa può essere l’utilizzo sbagliato degli impianti di scarico. Basti pensare a uno sversamento di oggetti che dovrebbero essere smaltiti in maniera differente.
Ad ogni modo, il riempimento delle fosse biologiche è di fatto continuo, e proprio per questo motivo anche l’accumulo di materiali solidi non si arresta mai. La manutenzione, quindi, deve essere svolta periodicamente in maniera proattiva, perché solamente in questo modo sarà possibile evitare qualsiasi tipologia di danno, sia alle fognature che al pozzo.
Il consiglio, quindi, è quello di effettuare una manutenzione con cadenza annuale dell’intero apparato, sempre facendo riferimento a imprese specializzate che potranno garantire il buon funzionamento della rete. Lo svuotamento della fossa biologica prevede la contestuale rimozione di schiume e qualsiasi altro residuo potrebbe otturare i condotti destinati al deflusso.
Subito dopo lo svuotamento, inoltre, deve seguire anche una procedura di pulizia molto accurata, e la riparazione di eventuali danni. Sicuramente un servizio di manutenzione preventiva mette al riparo da imprevisti che potrebbero dar seguito a spese supplementari dovute a guasti. Per quanto concerne i pozzi neri, invece, devono essere svuotati secondo la quantità di liquidi gestita.