Gli infissi di qualsiasi edificio necessitano di essere sostituiti periodicamente, non solo per un fattore estetico ma anche per motivi energetici. Finestre e porte-finestre moderne e realizzate con materiali di qualità possono migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione, permettendo di limitare i consumi e di ricevere bollette più leggere. Tuttavia, il cambio degli infissi è un’operazione che comporta costi elevati, quantificabili in svariate migliaia di euro. Fortunatamente, però, la legge italiana mette a disposizione diverse agevolazioni fiscali per alleggerire l’onere a carico dei consumatori, pensate per far fronte a diverse esigenze e situazioni. Scopriamo insieme le caratteristiche, gli importi e i requisiti richiesti per accedere a ciascuna di queste detrazioni.
Risparmiare il 50% con il bonus ristrutturazione
Prevista dall’art. 16-bis del D.P.R. 917/1986 e dalle sue successive modifiche ed integrazioni, questa agevolazione permette di recuperare il 50% dei costi sostenuti per i nuovi infissi, sino ad un tetto massimo di spesa pari a 48.000 €.
La detrazione fiscale sull’IRPEF, in 10 rate annuali, è sempre possibile, sia in caso di sola sostituzione degli infissi, sia in caso di interventi più articolati.
Quando viene ristrutturata l’intera abitazione, tuttavia, il consumatore può anche optare per lo sconto diretto in fattura o per la cessione del credito d’imposta. Nel primo caso, l’importo da corrispondere al fornitore dei nuovi infissi sarà di fatto dimezzato; nel secondo, il credito d’imposta viene ceduto ad un terzo (ad esempio, all’azienda che esegue i lavori o ad un istituto bancario), al quale spetterà poi l’onere di recuperare dallo Stato le somme spettanti.
Il termine ultimo per usufruire di questo bonus è fissato al 31 dicembre 2024.
Risparmiare il 50% con l’ecobonus
Introdotto dall’art. 14 del Decreto Legge n. 63/13, anche questo bonus prevede un’agevolazione del 50% per l’acquisto e l’installazione dei nuovi infissi, ma in questo caso l’importo massimo di spesa è pari a 60.000 €.
Per accedere all’agevolazione occorre che gli infissi rispettino diversi requisiti: innanzitutto, devono delimitare porzioni della casa riscaldate, separandole da aree non riscaldate o dall’esterno; inoltre, un tecnico abilitato deve certificare – tramite apposita relazione da trasmettere all’ENEA – che la loro posa migliora effettivamente l’efficienza energetica dell’edificio.
Il credito derivante dall’agevolazione fiscale può essere ceduto , richiesto sotto forma di sconto in fattura o detratto annualmente dall’IRPEF – in 10 rate – al momento della dichiarazione dei redditi. La legge ammette la possibilità di accedere a questa agevolazione fiscale fino al 31 dicembre 2024.
Sostituire gli infissi con il bonus 110%
In determinate condizioni, per la sostituzione degli infissi è possibile accedere al bonus 110%, introdotto dagli articoli 119, 121 e 122-bis del Decreto Legge 34/2020 (noto anche come Decreto Rilancio).
Per poter accedere al superbonus, tuttavia, è necessario che la sostituzione degli infissi si accompagni ad altri interventi di miglioramento energetico, di cui almeno uno trainante ai sensi del D.L. 30/2020: in altre parole, deve essere abbinato con il rifacimento del cappotto termico dell’edificio, con interventi di messa a norma dal punto di vista sismico o con la sostituzione della caldaia con un nuovo modello a condensazione ad elevata efficienza. La sola sostituzione degli infissi, o la sua combinazione con un intervento non trainante, purtroppo, non permettono di richiedere il super-bonus 110%.
Anche in questo caso, gli aventi diritto possono optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito d’imposta, qualora non avessero convenienza a beneficiare della detrazione IRPEF su un arco temporale di 5 anni. La data ultima per effettuare gli interventi che danno diritto a questo genere di agevolazione è fissata al 31 dicembre 2025.