Qualsiasi consumatore è a conoscenza del nome del proprio fornitore di luce e gas, ma in tanti non comprendono pienamente le condizioni economiche dei rispettivi contratti. Inutile sottolineare come la differenza la faccia proprio questo aspetto.
Con questi presupposti, chiedersi se il mercato tutelato sia più conveniente rispetto a quello libero, considerando l’imminente passaggio che ci aspetta, è del tutto normale. Facciamo insieme il punto della situazione.
Servizio di tutela luce e gas
È più conveniente il servizio di tutela o il mercato libero? Con le prime bollette di questo 2022 parecchie persone si sono poste questa domanda, anche perché alcuni consumatori hanno dovuto fare i conti con aumenti del 70/80%, mentre altri hanno visto le fatture sostanzialmente invariate. Ad ogni modo, il regime di tutela dovrebbe rappresentare una garanzia.
Effettivamente, per diversi anni è stato così. In tale regime, il cliente paga un prezzo definito dall’Arera uguale in tutta Italia, che può subire dei ritocchi a seconda dell’andamento dei mercati finanziari ogni 3 mesi. Nel nostro Paese, posseggono questa tipologia di offerta 7,6 milioni di persone per il gas e 11,8 milioni di persone per l’elettricità.
Entrando nel dettaglio, possiamo vedere come i prezzi dell’elettricità nel secondo trimestre del 2022 siano raddoppiati rispetto al secondo trimestre 2021. Per quanto concerne il gas invece, nello stesso periodo di riferimento, l’aumento è pari a circa il 70%.
Mercato libero luce e gas
Nel mercato libero, a fissare i prezzi di luce e gas non troviamo più l’Arera, bensì il fornitore che compra e rivende a seconda delle proprie strategie commerciali. Il costo della materia prima, in questo caso, è maggiormente ancorato al mercato reale, e decisamente meno a quello finanziario. Questo consente ai rivenditori di acquistare dai grandi fornitori pianificando a medio e lungo termine.
Ad oggi i rivenditori sono più di 700, con oltre 12 milioni di clienti per il gas, e 18 milioni per l’energia elettrica. Ognuno di questi rivenditori determina il proprio prezzo, che a sua volta può essere fisso o variabile. Nel secondo caso possiamo trovare diversi fattori a incidere sulla variazione, che può avvenire a scadenze prefissate a seconda dei prezzi all’ingrosso.
Le offerte con prezzo fisso invece, generalmente hanno scadenza da uno a tre anni, quindi il cliente pagherà quanto stabilito nel contratto indipendentemente dall’andamento dei mercati. Questa fetta di clienti possiamo dire sia stata particolarmente fortunata soprattutto all’inizio di questo 2022, perché non hanno (ancora) visto lievitare le bollette energetiche.
Servizio di tutela o mercato libero? Come scegliere?
A livello puramente teorico, il mercato libero avrebbe dovuto determinare una discesa dei prezzi di luce e gas grazie alla concorrenza tra i vari rivenditori. All’atto pratico, però, questo sembra non essere ancora successo. Al contrario, ci ritroviamo all’interno di una giungla di rivenditori, con offerte di ogni tipo, spesso incomprensibili e in alcuni casi anche ingannevoli.
Ad oggi, secondo alcune indagini, sembra che le tariffe del mercato libero siano ancora superiori rispetto a quelle del servizio di maggior tutela. Questo non significa non esistano proposte commerciali convenienti, ma per comprenderle pienamente sono necessarie alcune competenze che sarebbe opportuno sviluppare prima del definitivo passaggio del 10 gennaio 2024 per l’elettricità e dell’1 gennaio 2023 per il gas.