In estate, il miglior alleato contro il caldo intenso è l’aria condizionata. Ma a quanti gradi bisogna tenerla in casa? A tal proposito, è bene ricordare che a causare dolori muscolari, cervicalgia, raffreddore e abbassamento della voce non è il climatizzatore in sé, ma un suo uso improprio, che pone l’organismo sotto stress termico per il repentino sbalzo di temperatura. Per risolvere i problemi causati dal condizionatore è sufficiente evitare di regolare la temperatura degli ambienti a livelli troppo bassi rispetto a quella esterna. Questo, inoltre, impedirà di veder schizzare alle stelle le bollette. Ecco allora a che temperatura impostare l’aria condizionata.
Aria condizionata: a quanti gradi tenerla in casa?
Con le temperature roventi di questa torrida estate, regolare la temperatura del condizionatore sui 26°C è favorevole all’ottenimento di una condizione climatica ideale. Uno scarto di 6-7°C tra temperatura interna ed esterna è sufficiente a garantire un po’ di refrigerio senza esporre l’organismo a bruschi sbalzi termici, responsabili dei malesseri che ben conosciamo, dal torcicollo al mal di gola.
Un altro aspetto a cui prestare attenzione è il tasso di umidità, che, se elevato, rende più difficile la dispersione del calore attraverso la sudorazione. Importante, quindi, utilizzare il deumidificatore, che toglie umidità dall’aria, abbassando così la temperatura percepita dal nostro corpo e permettendoci di ridurre i consumi.
Condizionatore: come comportarsi nelle diverse situazioni
Abbiamo stilato un elenco dei consigli più efficaci per utilizzare il climatizzatore senza che nuoccia alla salute. Ecco gli accorgimenti da seguire:
- Quando si rientra a casa, non serve impostare l’aria condizionata su temperature molto basse: come scritto sopra, 6-7 gradi in meno rispetto alla temperatura esterna possono bastare.
- Se si è molto accaldati, è meglio abbassare la temperatura gradatamente (di 3 gradi alla volta) per dare modo al corpo di abituarsi.
- Di notte, la temperatura corporea si abbassa fisiologicamente, per cui se si va a letto con il condizionatore acceso, il rischio è di svegliarsi al mattino con dolori muscolari, tosse e mal di testa. Il consiglio, in questo caso, è di usare il deumidificatore o la funzione “notte”, che consente di ridurre il tempo di accensione dell’apparecchio durante le ore notturne.
Climatizzatore: consigli per prevenire i malesseri e ridurre i costi
Utilizzare correttamente il condizionatore è fondamentale sia per la salute che per le nostre tasche. Ecco allora alcune regole fondamentali da seguire per non ammalarsi e limitare i consumi:
- La prima regola riguarda la manutenzione del climatizzatore, troppo spesso ignorata. Pulire periodicamente i filtri, oltre ad aumentare l’efficienza dell’impianto, serve ad evitare che si annidino polvere, acari e batteri che possono provocare allergie e difficoltà respiratorie.
- Per evitare dispersioni di aria fredda, è importante non lasciare porte e finestre aperte quando si accende l’aria condizionata e anche per un po’ di tempo dopo che la si è spenta. Per la stessa ragione, si consiglia di utilizzare le tapparelle in modo intelligente, abbassandole nelle ore più calde della giornata in modo da ridurre l’esposizione dell’ambiente ai raggi solari.
- È consigliabile ridurre al minimo il tempo di funzionamento dell’apparecchio, programmandolo in modo che sia acceso solo quando si è presenti in casa e lavori di meno durante la notte.
- Altro punto da considerare è l’uso degli elettrodomestici ad alto consumo energetico, come la lavatrice e la lavastoviglie, che è bene utilizzare durante le ore più fresche.
- Attenzione a non direzionare il getto dell’aria sulle persone presenti nel locale perché potrebbe essere dannoso per la salute.
Concludiamo ricordando che i migliori condizionatori sono quelli con tecnologia Inverter, i quali, modulando la potenza a seconda delle necessità, assicurano un risparmio del 30%.