Le porte blindate sono pensate per garantire la massima sicurezza possibile contro possibili effrazioni di abitazioni, esercizi commerciali e uffici. Si tratta, quindi, di elementi strutturali che fanno parte di quella che viene comunemente definita “difesa passiva”.
Per rendere più agevole la comprensione del loro livello di resistenza, le porte blindate vengono diversificate in sei diverse classi di sicurezza. Nelle prossime righe vedremo insieme quali sono e tutto quello che occorre sapere per un acquisto consapevole.
Come scegliere una porta blindata
L’installazione di una porta blindata, ovvero di una porta antieffrazione, è indubbiamente un’ottima difesa dagli attacchi di ladri o malintenzionati. Ma perché sia realmente efficace, una porta di questo tipo deve essere scelta secondo alcuni criteri, considerando anche alcune caratteristiche opzionali dei modelli presenti sul mercato. Solamente in questo modo l’acquisto sarà consapevole.
In prima battuta è opportuno comprendere quali sono gli elementi di una porta blindata, definiti costitutivi o basilari, ovvero:
- zanche della muratura;
- controtelaio;
- cerniere;
- lamiera esterna realizzata in acciaio;
- telaio;
- longarone per il rinforzo;
- possibile coibentazione termica e acustica;
- cilindro di sicurezza;
- lamiera interna sempre realizzata in acciaio;
- serratura di sicurezza;
- aste e deviatore per la chiusura della porta;
- maniglia;
- montanti destinati al rinforzo;
- guarnizione di battuta (doppia).
Nel dettaglio, il cilindro di sicurezza, la serratura, le zanche, le lamiere e i montanti sono quegli elementi capaci di garantire la sicurezza antieffrazione.
Porte blindate: classi di sicurezza
Per meglio individuare quale sia il grado di sicurezza di una porta blindata, basta far riferimento alla classe assegnata che ne certifica la sicurezza antieffrazione. Chiaramente vengono svolti una serie di test in tal senso. Secondo quanto stabilito dalle norme Uni Env 1627, ci sono 6 classi in ordine crescente di resistenza, sulla base del tipo di serratura, di isolamento termoacustico o di altri fattori.
Le prove che determinano la classe della porta blindata sono tre, ovvero resistenza al carico statico, al carico dinamico e all’attacco manuale. Per tali prove vengono utilizzati dei macchinari capaci di effettuare simulazioni di tentativi di effrazione. A seconda dei risultati ottenuti verrà assegnata la rispettiva classe, ovvero:
- classe 1. Resistenza a uno scassinatore che utilizza solamente forza fisica;
- classe 2. Resistenza a uno scassinatore che utilizza attrezzi manuali semplici;
- classe 3. Resistenza a uno scassinatore che utilizza attrezzi come un piede di porco;
- classe 4. Resistenza a uno scassinatore che utilizza martelli, seghe, scalpelli, accette;
- classe 5. Resistenza a uno scassinatore esperto che usa attrezzi elettrici semplici;
- classe 6. Resistenza a uno scassinatore esperto che usa attrezzi elettrici ad alta potenza.
Mediamente, per una buona protezione di appartamenti in condominio è sufficiente una classe 2. Nel caso nell’appartamento fossero custoditi molti oggetti di valore, si potrebbe optare per una classe 3. Per ville e abitazioni unifamiliari, invece, sono consigliate le classi 3 e 4. Ovviamente non tutte le abitazioni hanno bisogno dello stesso livello di protezione.
La scelta finale della porta, infatti, sarà da farsi basandosi sul livello di rischio effettivo, quindi anche sulla base di quanto detto. Nella fase di acquisto, infine, dovrà essere valutata la presenza di eventuali optional, come la serratura motorizzata, l’utilizzo di materiali ignifughi, la serratura dotata di chiave elettronica e display, e tanti altri ancora.