Una delle principali qualità degli infissi in PVC è sicuramente la poca manutenzione richiesta. Sono sufficienti, infatti, piccoli e mirati accorgimenti per assicurare una lunga vita ai serramenti. Nelle prossime righe, dunque, vedremo insieme quali sono e tutto quello che occorre sapere in merito.
Manutenzione infissi in PVC: cosa fare
Come anticipato, gli infissi in PVC non necessitano di una manutenzione particolare. Questo è dovuto al fatto che il PVC stesso è un materiale solido e resistente. Basterà, infatti, effettuare una pulizia periodica ordinaria avendo l’accortezza di non utilizzare prodotti abrasivi. Questo perché in caso contrario i serramenti potrebbero graffiarsi e rovinarsi in superficie.
Polvere, pioggia e agenti atmosferici potrebbero intaccare gli infissi in PVC con il passare del tempo, e per questo motivo periodicamente è necessario il famoso olio di gomito. Per procedere, è sufficiente utilizzare un panno umido insieme a una soluzione composta da 4/5 di acqua e 1/5 di aceto. In alcuni casi, però, lo sporco potrebbe accumularsi eccessivamente.
In queste situazioni il rimedio è sicuramente quello dell’aspirapolvere, da passare sui serramenti. In questo modo il passaggio del detergente sarà sicuramente più agevole. Un’attenzione particolare dovrà essere mostrata verso la scelta del panno, che dovrà essere morbido e non rigido per evitare di graffiare gli infissi e far loro perdere lucentezza nel tempo.
Il ripristino dei serramenti in PVC
Oltre alla pulizia ordinaria, potrebbe rendersi necessaria una manutenzione vera e propria degli infissi in PVC. Stiamo parlando del ripristino, necessario in situazioni di graffi e perdita di lucentezza degli elementi del telaio. Esistono in commercio dei kit appositi che permettono di mascherare quelle che sono le abrasioni superficiali, e per questo motivo rinvigoriscono l’estetica degli infissi.
In questo modo è possibile evitare interventi di pitturazione, totale o parziale. In realtà la pitturazione degli infissi è un’operazione da evitare assolutamente. In prima battuta perché farebbe decadere il beneficio della garanzia. In secondo luogo possono verificarsi delle criticità, tra cui una certa fragilità del profilo e in alcuni casi un’eccessiva dilatazione.
Una volta terminata la manutenzione del telaio, è possibile passare alla ferramenta, che richiede periodicamente pratiche di ingrassaggio. Per lo scopo andranno utilizzati grassi non acidi, oppure della vaselina spray, che saranno in grado di proteggere la ferramenta dai processi di ossidazione, e di ripristinare la naturale funzione delle meccaniche in movimento.
Per la pulizia delle parti metalliche visibili, invece, è possibile usare dei prodotti specifici, con alcune raccomandazioni. Ad esempio per l’alluminio anodizzato è opportuno non usare prodotti acidi o basici, e nemmeno abrasivi eccessivamente ruvidi. Vietato, quindi, l’utilizzo di lana d’acciaio o carta vetrata. Per le superfici laccate, invece, da evitare sono alcool, benzina e acetone.
In seguito è possibile passare alla manutenzione delle guarnizioni. Anche in questo caso, il primo passo da muovere è quello di rimuovere manualmente lo sporco accumulato. Per lo scopo può essere usato anche l’olio di silicone. Durante tale fase sarà possibile assicurarsi anche della tenuta delle guarnizioni, un tipo di operazione che dovrebbe essere ripetuta con cadenza semestrale.
Questo perché guarnizioni non efficienti possono innanzitutto provocare infiltrazioni, con conseguenze più o meno gravi. In secondo luogo potrebbero alterare i requisiti di tenuta termica indispensabili per il risparmio energetico.