Realizzare il progetto dell’impianto idraulico di casa, come facilmente intuibile, richiede una serie di competenze tecniche, oltre che il possesso di attrezzi specifici. Si tratta di un compito non certamente semplice per i non addetti ai lavori, anche perché da un’abitazione a un’altra gli impianti possono rivelarsi estremamente differenti. Per tali ragioni, nelle prossime righe vedremo insieme come procedere nel migliore dei modi.
Impianto idraulico: cos’è e come si sviluppa
Innanzitutto è opportuno chiarire cosa sia un impianto idraulico. Con questa definizione si fa riferimento a quel sistema che consente di assicurare il passaggio dell’acqua in maniera corretta all’interno di una qualsiasi abitazione o struttura industriale, con lo scopo di ottemperare ai bisogni primari delle persone. In un impianto realizzato a regola d’arte, la distribuzione dell’acqua sarà efficiente e capillare in qualsiasi ambiente.
In aggiunta, un sistema idraulico deve anche permettere alle acque nere di essere smaltite nell’impianto fognario. Questo è il motivo per cui tra i requisiti essenziali troviamo quello che l’impianto abbia l’allaccio all’acquedotto, ma anche alla fognatura domestica. Ricordiamo che l’acqua comunale arriva all’edificio, e il flusso verrà convogliato verso gli appartamenti proprio dall’impianto idraulico.
Ciò è possibile grazie a due colonne di adduzione in grado di percorrere l’intero edificio verticalmente. È proprio da queste strutture che partiranno le tubazioni che convoglieranno le acque nere verso l’impianto fognario. Nel momento in cui la pressione dell’acqua non basta per raggiungere i piani più alti di un edificio, interviene un autoclave, ovvero un serbatoio di grandi dimensioni.
Altrettanto importante all’interno di un impianto idrico è la presenza di una chiave di arresto, definito rubinetto principale, il cui scopo è quello di interrompere l’erogazione dell’acqua nel momento in cui ci sono dei lavori, o più semplicemente si rimane distanti da casa per lungo tempo. Il collettore, infine, permette una corretta distribuzione dell’acqua a sanitari, termosifoni e cucina.
Impianto idraulico fai da te: i materiali
A seconda della tipologia di impianto cambierà la tipologia di impianto, quindi i materiali necessari alla sua realizzazione. Ad ogni modo, le tubazioni domestiche possono essere in acciaio zincato, sufficientemente economico e malleabile. Il rame, invece, rappresenta sicuramente la scelta migliore grazia alla resistenza alla corrosione e alla sua estrema conducibilità.
Purtroppo però, le attuali normative ne vietano l’utilizzo per la realizzazione di tubature destinate al trasporto di acque potabili. Le scelte moderne, invece, prevedono l’utilizzo di tubi in PVC e in polietilene, resistenti e pratici, ma anche molto semplici da lavorare. Successivamente, nel materiale devono essere considerate anche le giunzioni.
Queste possono essere a saldare oppure a compressione. Le prime sono più economiche ma hanno tempistiche di lavorazione più lunghe. Le seconde sono invece di semplice utilizzo.
Impianto idraulico: la creazione
Le modalità di creazione di un impianto idraulico sono due: a deviazione oppure a collettore. Per la prima è necessario installare una tubazione principale. Solo in un secondo momento si procederà a realizzare la ramificazione per portare l’acqua nei vari sanitari di casa. Nel secondo caso, invece, il discorso è diverso. Nel sistema a “ragno”, infatti, si installa un collettore idraulico in una cassetta.
Da questo punto partiranno due tubi che arriveranno ai singoli elementi dell’abitazione, uno per l’acqua calda e uno per l’acqua fredda. L’impianto a collettore è sicuramente più semplice da realizzare, anche perché la sostituzione dei giunti, ovvero della parte più sensibile ai guasti, diventa estremamente semplice.